giovedì 8 novembre 2012

Giochi Mobili: Peter's Curiosity




E’ un game desinger finito dicevano, è pelato e racconta solo “favole” dicevano, invece questa volta il Molyneux ci ha fregati tutti!

Chi segue un po’ l’industry come diciamo noi, i fighi del "giornalismo", saprà che Peter Molyneux, la mente dietro Black & White, Theme Hospital e Fable, gode dell’appellativo di Cazzaro, in quanto promette giochi rivoluzionari che poi all’uscita son dei giochi dignitosi, ma brutti per tutte le aspettative che crea(va) nel pubblico.

A causa di questa abitudine geniale è stato cacciato, a male parole, dopo quello che forse è stato il suo più grosso azzardo: Mylo per Kinect. Vi chiederete il motivo per cui mi dilungo così, ma questa prefazione è necessaria perché il vizietto, pietro nostro non se l’è tolto, e fino a pochi giorni fa, ha provato a farci sognare ancora con il suo nuovo progetto: Curiosity, ma questa volta per me è un sì.


Curiosity se si può chiamare gioco non ve lo so dire: si tratta di un cubo gigantogeno formato da miliardi di cubetti più piccoli messi giù a strati. Beh? Direte voi, Beh il giocatore non deve fare altro che tappare i cubi più piccoli e “ripulire” la facciata che vede. Poi? Direte voi, poi basta, tutti i partecipanti giocano sullo stesso cubo e, ad ogni tot di spazio guadagnato, sarà possibile acquistare “scalpelli” più potenti per poter liberare più spazio ad ogni tap. L’obbiettivo finale? Arrivare a cancellare l’intero cubo e scoprire cosa si cela all’interno. Un’idea pazza, ma che tutto sommato non è tanto differente dal fare qualche partita ad un qualunque gioco senza senso mentre siete in fila alla solita cazzo di posta troppo citata, dove tutti stanno co ‘sti cavolo di smartphone in mano a farsi venire i calli!


L’elemento social e di  multiplayer è il core del progetto. Solo uno riuscirà a vedere cosa c’è dentro il cubo, e potrà decidere poi se condividerlo con gli altri o no. Infine pare che tra poco uscirà un DLC, dal modico prezzo di 50.000€ che permetterà di evitarsi tutto lo sbattimento, rompere il gioco e sapere cosa si cela dentro la scatola di Peter.

Credo che questa volta, l'esperimento sia riuscito. Forse abbassando le pretese, o a conoscere in maniera più accurata il media, Mulinello nostro è riuscito a farmi sentire parte di qualcosa, in tempo reale. E' riuscito a non farmi cancellare l'applicazione ma anzi a tenerla lì, e a controllare, di tanto in tanto, cosa stava accadendo in quell'universo dove chi gioca ne fa parte: non ci si conosce ma si è uguali, se non per le differenze che l'universo stesso detta tramite le sue regole.


Inneggiare al miracolo è troppo, paragonarlo a qualche fenomeno che cambierà il mondo dei giochi da telefono è pure peggio, ma io mi sento di promuovere e vedere con positività ad un evento del genere. Mi sento parte del gameplay come unico, ma non un giocatore come lo pensiamo noi. Il giocatore è l'intera massa di chi lo sta portando avanti, è uno fatto di  molti.

Ora vi lascio alle vostre considerazioni, e continuerò a parlare di Curiosity con Gesù, che mi ha appena citofonato, in groppa al rosafante... Ciauz.

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